Nelle Valli di Lanzo, come in Valle d’Aosta e come nelle vicine valli piemontesi del Soana, dell’Orco, del Sangone e nella Bassa Valle di Susa, da più di mille anni si parla il Francoprovenzale, una lingua neolatina che è diffusa, con molte varianti locali,in una vasta area compresa tra Lione, Ginevra, Susa ed Aosta.

 

Il Francoprovenzale, detto anche patois, non è soltanto una lingua minoritaria, come tale tutelata dalla Unione Europea e dalla Repubblica Italiana, ma identifica anche un gruppo etnico con una precisa identità culturale, riconoscibile nella musica e nella danza, nel canto e nella poesia, nell’artigianato, nel ricco patrimonio di riti e di costumi tradizionali, nel modo di lavorare la terra, di costruire le case, di allevare il bestiame, di sfruttare le risorse di un ambiente talvolta ostile.

 

La cultura francoprovenzale, come quella di altre minoranze alpine è una cultura materiale, fatta soprattutto di cose, profondamente legata al territorio, di solito tramandata oralmente.